L’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri aveva inflitto al dottor F.Z. la sanzione disciplinare della sospensione dall’esercizio professionale per quattro mesi, per avere leso il decoro professionale. Questi infatti aveva effettuato una campagna pubblicitaria non trasparente e mancante di veridicità e per aver utilizzato mezzi pubblicitari, seppure consentiti, in modo improprio e incompleto. In particolare la forma e il contenuto erano irrispettose della normativa nonché lesive della dignità e del decoro professionale, in violazione del codice deontologico.

In particolare, era accaduto che il dottor F.Z. avesse utilizzato volantini, cartelloni pubblicitari stradali o litografie affisse sul retro di mezzi pubblici per il trasporto urbano, in cui campeggiava, con la mera indicazione di un numero verde, il nome della società «D. P.», a lui riconducibile . La grafica delle litografie e dei volantini e dei cartelloni era tale da far risaltare ed enfatizzare il dato economico e il contenuto risultava equivoco e suggestivo tale da attrarre la clientela con costi molto bassi, incompatibili con la dignità e il decoro della professione. Erano utilizzati termini quali «servizio low cost» e «gratis» che avevano carattere prettamente commerciale, tendenti a persuadere il possibile cliente attraverso concetti comunicativi emozionali, basati su elementi eccedenti l’ambito informativo previsto dal Codice deontologico e che concretizzavano un tentativo di accaparramento di clientela attraverso un mezzo illecito, con un immagine ridicolizzante la professione.

La questione, a seguito dei ricorsi interni, è giunta alla Cassazione. La Suprema Corte ha sentenziato che è legittima la sanzione disciplinare irrogata ad un dentista che, operando sotto il nome di una società, a lui riconducibile e in realtà non autorizzata e inattiva, pubblicizzava la realizzazione di impianti, corone e protesi mobili, utilizzando termini – quali, per esempio, «servizio low cost» e «gratis» – tali da attrarre la clientela con costi molto bassi, incompatibili con la dignità e il decoro della professione.

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