La Suprema Corte, con un recente arresto, ha stabilito che la persona che, a causa delle lesioni subite a seguito di fatto illecito, come ad esempio un sinistro stradale, abbia perso il posto di lavoro e dia la prova che la perdita del lavoro sia diretta conseguenza delle lesioni subite, ha diritto al risarcimento del danno per la perdita dell’occupazione.

La Corte di Cassazione ha indicato che l’importo del risarcimento del danno va calcolato tenuto conto di tutte le retribuzioni che il danneggiato avrebbe percepito, comprensive di eventuali accessori, premi e incrementi dovuti al decorso del tempo, fino al termine del rapporto di lavoro.

Infine, il Supremo Collegio ha precisato che tale calcolo deve essere eseguito sull’intero importo della retribuzione e non sulla percentuale della inabilità lavorativa accertata e conseguente alle lesioni del sinistro, salvo che il responsabile dimostri che il danneggiato abbia ottenuto una nuova occupazione ovvero che avrebbe potuto ottenerla.

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