La Corte di Cassazione è tornata a pronunciarsi sulla questione dell’avvenuta applicazione di saggi di interesse illegittimi che viene contestata dal correntista nell’ambito di un’azione giudiziaria.

Nella lunga motivazione, la Corte di legittimità, dopo aver ripreso i principi di diritto enunciati dalle note Sezioni Unite n. 7294/2017, ha evidenziato che la banca, nel contestare la perizia di parte che assume l’applicazione di tassi usurari, deve indicare specificatamente il tasso di interesse effettivamente applicato in ogni singolo periodo, non essendo sufficiente una contestazione generica.

Inoltre, il Supremo Collegio ha sottolineato l’importanza della buona fede nei rapporti contrattuali, stabilendo che i saggi di interesse usurari, che non siano stati pattuiti originariamente ma che siano sopraggiunti in corso di rapporto, costituiscono in ogni caso importi indebiti, con la conseguenza che è contrario al generale principio di buona fede, il comportamento della banca che applichi in un secondo momento tassi ultra-legali.

Clicca qui per Cass Civ. 28 09 2023 n 27545