La Corte di Cassazione, riprendendo i precedenti giurisprudenziali, è tornata a pronunciarsi sull’ambito di operatività dell’art. 1956 C.c., norma relativa ai casi di liberazione del fideiussore per le obbligazioni future.
La Suprema Corte ha affermato che la banca creditrice è tenuta a porre termine al rapporto bancario e alla concessione di utilizzazione del credito che aggreverebbe l’esposizione debitoria, nel momento in cui viene a conoscenza di un significativo peggioramento della posizione del debitore, tale da mettere a repentaglio seriamente la solvibilità del debitore stesso, con ogni conseguenza sulla posizione del fideiussore.
La banca, dunque, in conformità ai doveri di correttezza e buona fede e a tutela del fideiussore per le obbligazioni future, il quale può essere inconsapevole del peggioramento delle condizioni patrimoniali del debitore principale, deve impedire ulteriori atti di utilizzazione del credito o deve dare notizia al fideiussore dell’intervenuto peggioramento, pena la perdita di efficacia della garanzia.

Clicca qui per Cass. Civile, 17.02.2023 n. 5017